
SALVARE
IL NATALE

La chiave è stata quella di stravolgere la figura di un personaggio iconico che nell’immaginario comune indossa un abito pesante rosso e bianco, un cappello molto buffo e guida delle renne, immortalandolo in ferie, ad Ottobre, in costume sulla spiaggia di Torre dell’Orso dove si affaccia DENTONI, intento a mangiare un panettone.
Successivamente abbiamo realizzato un video spot provocatorio che ritrae Babbo Natale, stavolta nelle sue vesti più classiche, nell’intento di resistere ad una serie di tentazioni, rendendolo quanto più umano possibile.
…Inutile dirvi che alla fine cede.
Di solito sì, ma in BeHashtag non funziona sempre in questo modo. È andata più o meno così, durante il brainstorming iniziale è venuta fuori questa frase:
“Chissà che rientro traumatico per Babbo Natale!”.
Poi ancora: “[…] che poi lui lavora anche in vacanza, altrimenti come fa a preparare tutti quei regali?”, “[…] che ansia, siamo ad ottobre e già tutti parlano del Natale!” “[…] ma soprattutto, dove le passa le vacanze?"
Il problema delle campagne natalizie è che, soprattutto in TV, partono con largo anticipo e nei supermercati è facile trovare alberi di natale poco dopo l’estate.
Sui social la situazione è ancora abbastanza tranquilla ma il target di riferimento sa quanto siano fastidiose le pubblicità natalizie a settembre ma allo stesso tempo non perde occasione di condividere post tipo: “Non per mettere ansia, ma mancano solo *tot* giorni al Natale”.
Ecco, noi siam partiti da lì.


È necessario raccontare una storia.
Il caso DENTONI ha funzionato in quanto è riuscito a coinvolgere un target molto ampio, entrando nel cuore e nelle case dei salentini inquadrando Babbo Natale non più come un vecchio barbuto che distribuisce doni ma umanizzandolo quanto più possibile.
Tutto questo, in termini di numeri e paroloni, vuol dire contribuire notevolmente all’aumento dell’awareness del brand, fidelizzare ancora di più una clientela già esistente e stupire la nuova.













